di Alessandro Fogante
Percorrere la route 77 dal calar del sole alla notte è abitudine settimanale per me, alla partenza siamo in due, io e mio figlio, al ritorno, sono da solo.
Il tradizionale rientro in solitaria attraverso la route 77 è ormai metafora per me di un appuntamento con pensieri e domande, una resa dei conti settimanale con il senso di vuoto che l’assenza lascia, come il sedile posteriore ormai sgombro, come le strade deserte, con il senso di abbandono, come i sottopassi più bui, con il senso di inquietudine, come il groviglio dei palazzi desolati.
Nascoste nelle tenebre e nel silenzio della notte, si scorgono le flebili luci dei lampioni e delle finestre, come gli occhi di mio figlio illuminati da una lampada, gli stessi che donano speranza e vita all’attendere del giorno.
