Un corso iniziato nella primavera del 2024 e dedicato all’approccio dei lavori fotografici a lungo termine, si trasforma in un binomio in cui il progetto, sostenuto dal fine condiviso, si condensa nelle diverse prospettive raccontate da tanti occhi diversi.
Guidati dai fotografi Lorenzo Cicconi Massi, Claudio Colotti e Matteo Natalucci, prende corpo un lavoro collettivo che raccontala vecchia strada che, partendo da Foligno, attraversava l’Appennino per poi affacciarsi sul mare dalla collina di Loreto, oltrepassando valichi, colline, città, campagne, borghi medievali e tradizioni centenarie, ma anche luoghi abbandonati e sospesi in un tempo indefinito.
Ogni racconto è unico, completo ed indipendente da tutti gli altri, ma ciascuno si è sviluppato intorno ai territori toccati dalla vecchia strada statale 77 o in quelli lambiti dalla nuova arteria, una veloce superstrada che finisce a Civitanova Marche.
L’intero progetto prenderà corpo in una esposizione temporanea in cui la statale 77 sarà non solo la protagonista degli scatti, ma anche il contenitore di sé stessa, il teatro dell’intera esperienza: una MOSTRA DIFFUSA LUNGO IL SUO INTERO PERCORSO E NARRATA CON LA VOCE DELLA STRADA STESSA, ovvero i manifesti pubblici che tappezzano paesi e città.
A partire da lunedì 22 settembre, i 14 progetti verranno affissi per 15-20 giorni in altrettante postazioni dislocate lungo il percorso della vecchia 77 nei comuni di: Camerino (Sfercia), Serrapetrona (Caccamo), Belforte del Chienti, Tolentino, Macerata (Sforzacosta), Morrovalle (Trodica) e Civitanova Marche.
L’idea è quella che per vedere la mostra occorra percorrere in qualche maniera la vecchia statale e visitare quei luoghi ormai poco frequentati che, nonostante la nuova ss77 (superstrada), fanno parte di un vissuto collettivo molto recente.
Dove il tempo si ferma, qualcosa riparte
Sabrina Fermani

Route 77 non è solo un viaggio, ma un invito a rallentare, a guardare ciò che resta, a credere che anche nei luoghi dimenticati, qualcosa può ancora ripartire.
La terra di mezzo
Paolo Verdarelli

Nel presente lavoro provo a raccontare la terra di mezzo. Si trova al centro della Statale77. Una terra sofferente, dove l’uomo è arretrato e la natura la fa da padrona. Mi piace raccontarla perché ci vivo. La fotografia ci aiuta a fare ciò che non facciamo abbastanza: parlare di noi.
I luoghi dell’anima
Mirko Scoccia

Presenza ed evanescenza si intrecciano in questo percorso fotografico che è anche percorso immaginario dell’anima, attraverso luoghi e ambienti che sono tappe di un viaggio interiore nel quale alla fine ritrovarsi
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